Porto Selvaggio

Porto selvaggio e  Palude del Capitano, una zona caratteristica del più famoso Salento, racchiusi nel Golfo di Taranto, sulla costa ionica. Un pezzo di terra abbracciato dal sole e dall’acqua cristallina.

Parco di Porto Selvaggio e Palude del Capitano

Il parco di Porto Selvaggio e la Palude del Capitano si trovano nella parte ovest del Salento, sullo Ionio, a metà strada tra Porto Cesareo e Gallipoli. ll parco naturale  di Porto Selvaggio è uno dei fiori all’occhiello di Nardò, una delle principali cittadine della provincia di Lecce.

Esteso per oltre 1.200 ettari è caratterizzato dalla presenza di alberi di pino d’Aleppo e da querce. Queste specie vegetali crescono spontanee lungo i sentieri del parco. In questo splendido luogo troviamo moltissime specie floreali tipiche della macchia mediterranea, tra cui alcune specie rare di orchidee selvatiche. Per quanto riguarda la fauna, il visitatore ha l’opportunità di avvistare volpi, donnole, ricci e, durante i giusti periodi dell’anno, anche il merlo, il tordo e l’upupa oltre al falco grillaio e al falco gheppio.

Il parco di Porto Selvaggio è la location ideale per praticare tantissime tipologie di sport: dalla bicicletta, alla corsa, al nuoto, ma anche sport acquatici come snorkeling, pesca sportiva e diving. Il parco si affaccia, infatti, sul Mar Ionio in un tratto di scogliera bassa ed, a tratti, poco frastagliata., con piccole spiagge di ciottoli che degradano lentamente verso le profondità marine.

La Caletta di Porto Selvaggio è un posto meraviglioso, come tutto quello che c’è da vedere nelle sue vicinanze. Per passare un pomeriggio diverso potreste visitare la Grotta del Cavallo o Serra Cicora.

La grotta del Cavallo

La Grotta del Cavallo:  per alternare mare e archeologia, qui troviamo un sito archeologico assolutamente da non perdere. Questo luogo infatti ha restituito alla storia numerosi reperti risalenti all’Uomo di Neanderthal, oltre ad aver fornito la testimonianza della cultura Uluzziana

Serra Cicora

Nella cosiddetta Serra Cicora è presente una necropoli risalente al V millennio a.C. che presenta anche delle strutture megalitiche. Sull’altopiano della serra è collocata la Masseria di Torre Nova, il centro logistico del Parco, completamente restaurata e comprendente una sala convegni da circa 60 posti e sale espositive. Si può visitare su appuntamento o in relazione ad eventi ed esposizioni.

La Palude del Capitano

Nella parte settentrionale si estende il sito di interessa comunitario La Palude del Capitano, uno specchio d’acqua per i rari fenomeni carsici chiamati “spunnullata” che non ha termini eguali nella lingua italiana consistono in grotte collassate in cui affiorano specchi d’acqua alimentate da acque dolci sorgive e da acque salmastre ospitante numerose specie di animali acquatici e rarissime specie vegetali come la Sarcopoterium spinosum, comunemente conosciuta con il nome di Spinaporci.

Più a sud, in corrispondenza della Palude, la costa torna ad essere rocciosa e impervia, ma ogni tanto è possibile trovare dei luoghi ideali per trascorrere una giornata al mare in completo isolamento. Deliziosa una “spunnulata” sulla linea della costa, collegata al mare da un “buco” sotterraneo, che è diventata una piscina naturale tondeggiante, del diametro di alcuni metri.

Torre Uluzzu e Torre Inserraglio

Nel Parco ricadono anche i Siti di Interesse Comunitario “Torre Uluzzo” e “Torre Inserraglio” e numerose aree di interesse storico, archeologico, paleontologico e paesaggistico come le torri costiere, le masserie di Torre Nova e dell’Alto (quest’ultima sorta nel XVI secolo sui resti di un antico monastero italo-greco e poi benedettino fondato nel 1125 e di cui resta la chiesa, rimaneggiata in epoca barocca, che conserva ancora un affresco della Madonna col Bambino), le grotte emerse e sommerse, il pianoro di Serra Cicora con i reperti risalenti al periodo neolitico e la località Frascone in cui i recenti scavi hanno evidenziato un insediamento romano.

Località Frascone

Al centro della località Frascone si apre la spiaggia omonima del Frascone, raggiungibile dal parcheggio con una breve passeggiata, un pezzo di costa che presenta sia un tratto con scogli bassi e agevoli, sia qualche metro di arenile in cui è possibile distendersi al sole.

Raggiungere Porto Selvaggio e la Palude del Capitano

– Per chi proviene da Porto Cesareo, seguire le indicazioni per S. Isidoro e percorrere la litoranea (SP 286) in direzione Nardò: si incontrano nell’ordine la palude del Capitano, poi la Baia di Uluzzo e la pineta di Porto Selvaggio.
– Per chi proviene da Gallipoli, seguire le indicazioni per S. Caterina e poi per la litoranea Nardò – S. Isidoro – Porto Cesareo (SP 286).
– Per chi proviene da Lecce, arrivati a Nardò, prendere la strada per S. Caterina e seguire le indicazioni per la litoranea Nardò – S. Isidoro – Porto Cesareo (SP 286).
– Per chi ha il navigatore, queste sono le coordinate della Masseria di Torre Nova: N 40° 10′ 13,54″

-Per chi arriva in Salento, con treno o autobus, vi è il servizio di bus Navetta parte da Gallipoli o Nardò e in 20 minuti vi porta, a Porto Selvaggio