Torre Uluzzo

Le torri costiere rappresentano uno dei simboli più caratteristici del Salento: torre Uluzzo è una di quelle che meglio restituiscono l’asprezza e la bellezza del territorio.

Torre Uluzzo, una delle torri del Parco di Porto Selvaggio

Lungo i 7 chilometri di costa del Parco di Porto Selvaggio (tra la periferia nord di S. Caterina e la Palude del Capitano ) sorgono 3 torri di vedetta, da sud a nord: Torre dell’Alto, Torre Uluzzo e Torre Inserraglio.

Le torri erano un presidio della costa che si rese necessario dopo la presa di Otranto (luglio 1480) che aveva messo in crisi il sistema difensivo medievale della città e reso urgente l’ammodernamento delle fortificazioni soprattutto lungo la costa. Nel 1532/35 Carlo V d’Asburgo decide di attuare un piano straordinario di difesa ordinando al viceré don Pedro da Toledo l’ammodernamento e potenziamento dei castelli e la costruzione di nuove torri sulla costa posizionate strategicamente, in modo da avere un collegamento visivo tra loro.

Torre Uluzzo vista dall’alto (Foto Comune di Nardò)

Torre Uluzzo

La Torre Uluzzo prende il nome dal termine dialettale con cui si indica l’asfodelo, pianta delle gigliacee presente nella macchia mediterranea circostante. Nel 1568 fu Leonardo Spalletta di Nardò ad aggiudicarsi l’appalto del Regno di Napoli per la costruzione della torre che fu realizzata su disegno dell’ingegnere Giovanni Tommaso Scala. Si eleva a strapiombo sul mare dominando una cala di notevole bellezza e inestimabile valore archeologico, che ospita la cultura dell’Uluzziano e le testimonianze fossili del primo “sapiens” d’Europa, egregiamente custodite e raccontate nel Museo della Preistoria di Nardò.

Torre Uluzzo: lato fronte mare

La torre presenta una forma tronco piramidale ma è parzialmente crollata. La copertura superiore non è più presente e restano in piedi ancora discretamente le quattro pareti, costruite con conci irregolari.  Il lato nord e il lato rivolto verso il mare sono quelli meglio conservati dove si possono scorgere anche quello che rimane della parte bassa delle piombatoie e delle mensole di appoggio per il coronamento superiore.
È stata utilizzata fino al 1777, come dimostrano numerose testimonianze e nel XIX secolo risultava già compromessa.

Come raggiungere Torre Uluzzo

Torre Uluzzo è raggiungibile a piedi tramite un sentiero sterrato accessibile dalla strada litoranea tra Santa Caterina e Sant’Isidoro. Lungo il tragitto sorgono alcuni muretti di pietra a secco, arricchiti da una caratteristica vegetazione spontanea (mirto selvatico, fichi d’india, macchia mediterranea).

Nel tempo la torre ha avuto diverse denominazioni: l’attuale risale alla metà del secolo scorso (1957) mentre nel passato ritroviamo le denominazioni di Cristomo (1800), Crustomo (1777), Crustamo (1611) e Torre del capo delle vedove (1569).

La sua posizione a strapiombo sul mare ne fa una delle torri panoramiche più belle dell’intero Salento, affacciata sulla baia omonima, con una visuale che spazia dalla costa dove si incastonano le grotte e i ripari preistorici (come Grotta del Cavallo) fino al centro storico di Gallipoli e il Faro di Sant’Andrea; dove nel crepuscolo terzo si possono scorgere le montagne delle Calabria.

Il panorama da Torre Uluzzo

Nel 2018 il Comune di Nardò ha sviluppato un progetto di messa in sicurezza, valorizzazione e fruizione della torre e del percorso di avvicinamento ad essa. Il lavoro di restauro terminato l’estate scorsa ha restituito tutta la bellezza originaria a questa torre da dove si può godere di un panorama unico sullo Ionio.

Comunicava a nord con Torre dell’Inserraglio e a sud con Torre dell’Alto.

Il sentiero che conduce alla torre

La torre non è accessibile, è sconsigliato sostare nelle vicinanze a ridosso della struttura ed è fatto divieto assoluto di salita e arrampicata, sia per questioni di sicurezza che per la salvaguardia del monumento storico.
Fotografatela e ammiratela da lontano.

Foto in copertina di Ennio Dell’Anna